LA NOSTRA SCALATA: IL PROGETTO MONTAGNAMO

IL PROGETTO DELLA NOSTRA COOPERATIVA CHE CI HA FATTO ARRIVARE IN CIMA AL VULCANO

Cari lettori,

oggi vi vogliamo parlare di uno dei tanti progetti portati avanti dalla nostra Cooperativa: MontagnAmo! Come vi fa capire il nome si tratta di un progetto grazie al quale noi ragazzi insieme agli operatori possiamo scalare una montagna e fare camminate. Negli anni abbiamo fatto diversi viaggi ma le nostre esperienze preferite sono due: il viaggio in Sardegna e quello in Sicilia. Adesso ve li raccontiamo!

Viaggio in Sardegna

Il viaggio per arrivare in Sardegna da Padova è stato lungo! Abbiamo preso prima la macchina e poi la nave, dove abbiamo dormito nei sacchi a pelo. Come sempre siamo partiti d'estate, di mattina presto. Siamo stati lì una settimana circa e durante questi giorni abbiamo fatto diverse camminate in montagna e un po' di arrampicate, tutto in sicurezza con le corde! In questi momenti è molto importante aiutarsi gli uni con gli altri per arrivare fino in cima. La salita non è stata sempre facile ma grazie al supporto del gruppo abbiamo superato tutte le nostre paure. Un bellissimo ricordo che abbiamo di questa esperienza è il panorama che abbiamo potuto osservare: da li su riuscivamo a vedere tutto il mare e non volevamo più tornare giù. In questa settimana ci siamo concessi anche un po' di relax, ad esempio abbiamo visitato la città e abbiamo bevuto lo spritz, e abbiamo assaggiato il cibo locale, come i (culurghiones?) malloreddus, dei tipici gnocchi sardi. E' stato bello anche trascorrere qualche ora al mare, quello della Sardegna è meraviglioso! E' stata una bellissima esperienza, ci vorremmo ritornare quanto prima.

Viaggio in Sicilia

La Sicilia è stata una bellissima esperienza che abbiamo condiviso con tanti amici nel 2019 e questa volta abbiamo preso l'aereo. Siamo andati a vedere l'Etna, un vulcano grandissimo, e siamo arrivati fin sul cratere! E' stata una grandissima salita fino alla cima; abbiamo calpestato la sabbia nera con gli scarponi e con il casco sulla testa. Mentre andavamo sempre più avanti abbiamo osservato la meraviglia del vulcano, il fumo che saliva e abbiamo fatto tante foto. Inoltre ci siamo calati in una grotta profonda, sempre con il casco e con l'aiuto delle corde e abbiamo osservato il silenzio. Nei momenti più difficili, come scendere nelle grotte, gli amici ci aiutavano a proseguire; alcuni di noi infatti avevano un po' paura di scivolare. E' stato bello scoprire anche nuove amicizie grazie a questa esperienza, ci ha uniti molto. Quando siamo arrivati sulla cima eravamo felicissimi ed emozionati, nonostante la stanchezza. Ci piacerebbe molto tornare in Sicilia ma anche vedere altri posti nuovi. Abbiamo avuto anche modo di passare un po' di tempo al mare per prendere il sole e divertirci, dopo tanta fatica! 

Su questa nostra esperienza è stato anche scritto un libro insieme a noi, "La scalata della vita", che potete trovare nel nostro negozio o qui https://www.amazon.it/scalata-della-vita-vuole-pu%C3%B2/dp/8893414236


Questo è il nostro racconto di MontagnAmo ma abbiamo pensato di intervistare chi ha organizzato tutto questo, così avete anche il loro punto di vista! Vi lasciamo quindi le domande che abbiamo fatto a Sara Gastaldello e Giacomo Drago, organizzatori del progetto.

Come e quando è nata l'idea del progetto MontagnAmo?

S: Il progetto Montagnamo è nato nel 2013 in collaborazione con il C.A.I. – Settore Giovanile di Padova e aveva l’obiettivo di introdurre e avvicinare un gruppo di ragazzi con sindrome di Down all’esperienza della montagna. Fra tutti i ragazzi della Cooperativa, sono stati individuati 9 ragazzi  con cui si sono svolte un ciclo di lezioni teoriche su come comportarsi in montagna. Poi a giugno 2014 è stata organizzata una prima uscita in giornata, al Rifugio Bosco Nero in Val Zoldana. Il progetto è stato ideato e gestito da: Giacomo Drago, vicepresidente della cooperativa; Jehona Sehu, dottoressa e psicologa della Cooperativa; Sara Gastaldello, laureata in Scienze Motorie ed educatrice della Cooperativa, ed ha visto il coinvolgimento anche di alcuni genitori nonché di alcuni volontari del C.A.I.

G: L’idea del progetto MontagnAmo nasce nel 2013 quando lo presento a Jehona Sehu, psicologa e coordinatrice dell’associazione Down Dadi, e a Sara Gastaldello, educatrice anche lei impegnata in Down Dadi, essendo io un alpinista che da anni accompagnava Giulia, Matteo, Martina e Stefano a fare delle escursioni in montagna, sia d’estate sia d’inverno. Queste esperienze mi avevano fatto capire che si poteva formare un gruppo di ragazzi ed organizzare un progetto vero e proprio.

Ci raccontate qualcosa in più del libro che parla della nostra avventura in Sicilia?

S: Non avendo partecipato all'esperienza in Sicilia causa maternità sono un po' in difficoltà a rispondere a questa domanda, però sentendo i ragazzi so che è stata una "figata" 😉.

G: Dopo l’esperienza della scalata del vulcano Etna, a gennaio 2020, sono tornato a Catania dove avevo conosciuto Gaetano Perricone che di professione faceva il giornalista/scrittore e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto scrivere un libro che parlasse della nostra avventura sull’Etna raccontata proprio dai  protagonisti, ragazzi con sindrome di Down, e dai loro accompagnatori. A Gaetano piacque moltissimo l’idea cosi, dopo avere definito i particolari,  cominciò a raccogliere i racconti dei protagonisti impreziosendoli con la sua narrazione. Ultimata la bozza Gaetano l’ha portata da un suo amico editore ed è stato pubblicato.

Noi abbiamo raccontato le nostre uscite preferite, quali sono le vostre?

S: A me sono piaciute tutte le uscite e tutte le porto nel cuore; dalla ciaspolata al rifugio Rosetta, dove oltre alla fatica di camminare con le ciaspole ci siamo divertiti a costruire pupazzi di neve e a spingerci in mezzo a valanghe di neve fresca; alla super settimana in Sicilia dove c'era la magia del camminare in mezzo a tantissima natura e arrivare poi al mare per un bel bagno nell'acqua cristallina, e poi quando c'è una super squadra ci si diverte alla grande!

G: Le mie escursioni preferite sono: la salita a cima Rosetta con pernotto al rifugio stesso, l’escursione al lago Sorapiss con pernotto al rifugio Vandelli, la settimana in Sardegna ma la più affascinante è stata la salita ai crateri sommitali del vulcano Etna e tutta la settimana in Sicilia.

Come sono pensate le uscite e i luoghi in cui andare?

S: Innanzitutto vi è una grande collaborazione tra me e Giacomo. Lui si occupa dell’aspetto tecnico quindi della meta, del percorso, le difficoltà che può mostrare e infine lui stesso fa un sopralluogo qualche settimana prima di partire. Io mi occupo più delle gestione del gruppo, dalle lezioni teoriche per prepararci all'uscita, agli orari, all' organizzazione della partenza ecc.

G: Le uscite sono state pensate cercando di andare in posti molto belli ma che non fosse tanto faticoso raggiungere. Per andare in montagna bisogna fare fatica per poi essere felici quando si arriva al rifugio e ammirare dei bellissimi paesaggi.

Come vengono calcolati i tempi per queste uscite?

S: Lascerei rispondere a Giacomo, l'esperto dell'aspetto tecnico, ma diciamo che al momento ci siamo basati sempre su percorsi semplici dove si potesse raggiungere la cima in una tempistica media di 3 ore, tenendo conto di una camminata a passo tranquillo con qualche pausa in mezzo.

G: I tempi per le uscite vengono calcolati considerando la lunghezza e il dislivello (pendenza) da superare dall’inizio alla fine del sentiero che bisogna percorrere, aumentando di volta in volta le difficoltà.

Qual è secondo voi la spinta, la motivazione, che ci fa partecipare a queste avventure?

S: Penso che la motivazione principale sia il gruppo, lo stare insieme, il pigiama party in rifugio con barrette di cioccolata, il super panino che ci aspetta ogni volta raggiunta la cima e la super cena a base di salsiccia in rifugio. Siamo una bella squadra e quando c'è questo la motivazione è enorme 😉.

G: Penso che le motivazioni che vi fanno partecipare siano: il carattere avventuroso delle uscite in montagna, il bello di stare insieme tra amici senza  genitori, andare in posti bellissimi.

Cosa avete provato voi una volta arrivati in cima?

S: Gioia e felicità. Come per tutti quando si raggiunge una meta c'è la gioia di avercela fatta e di aver raggiunto  l'obiettivo; anche se si è arrivati in cima stanchi, la gioia di avercela fatta insieme prevale su tutto 😊.

G: Ogni volta che si raggiunge la cima (obiettivo) si prova una grande gioia perché vuol dire che siamo stati bravi e che ci eravamo preparati bene. Abbiamo provato una grande gioia specialmente quando siamo arrivati in cima all’Etna.

Avete notato qualche nostra paura? E voi avete avuto paura?

S: Paura?? Direi sempre carichissimi ed entusiasti di affrontare qualsiasi uscita. In un'uscita un ragazzo aveva paura della funivia ma insieme al gruppo l'ha saputa affrontare e da quella volta non ha più avuto paura.

G: No, non ho notato nessuna vostra paura anzi ho sempre percepito grande curiosità e disponibilità nell’affrontare tutte le avventure che abbiamo vissuto insieme. Il gruppo ha dato la forza a chi stava affrontando queste esperienze per la prima volta. Io che organizzo le escursioni non ho mai avuto paura, non so però se qualche accompagnatore abbia avuto qualche momento particolare.

Noi non vediamo l'ora di partire di nuovo! Sapete già quali saranno le prossime mete?

S: Se si potesse avremmo già lo zaino pronto, di uscite ce ne sono ancora molte, soprattutto di rifugi che ci aspettano, ma come tutti al momento stiamo aspettando che questo Covid passi per poter organizzarne altre 😉.

G: Purtroppo in questo momento non possiamo effettuare uscite in gruppo, ma appena potremo (spero presto) ho già in mente alcune escursioni da fare sia in giornata sia con pernottamento in rifugio. Appena possibile faremo un incontro e ne parleremo assieme.

Come siamo andati noi ragazzi in questi viaggi? Vi è piaciuto condividere questa esperienza con noi?

S: Direi che tutto si racchiude in due parole: SQUADRA e UNICI. Avete saputo essere SQUADRA in qualsiasi uscita, aiutandovi nei momenti di difficoltà e nei momenti di fatica, sorridere insieme per aver raggiunto la meta, e UNICI perché ognuno ha saputo gestire il proprio zaino portandoselo in spalla e sapendo stare all'interno del gruppo rispettando tutte le regole di una montagna.

G: Ad ogni escursione nel gruppo è cresciuto l’affiatamento e la consapevolezza delle capacità di poter raggiungere sempre gli obiettivi stabiliti. Siamo partiti  facendo semplici camminate fino a spingerci ad arrampicare in parete con corde e moschettoni. Condividere con voi queste esperienze è stato fantastico, appena possibile vogliamo riprendere a condividerne molte altre perché siamo una grande squadra. Noi siamo il progetto MontagnAmo di Down Dadi.


Giulia D., Martina, Giulia P., Silvia



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